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Soccorso e trasporto sanitario
LE PUBBLICHE ASSISTENZE ANPAS LIGURIA MANIFESTANO IN CONSIGLIO REGIONALE
Rimborsi fermi dal 2010, la Regione attualmente copre in media solo il 78% dei costi di ciascun servizio, il resto è a carico delle pubbliche assistenze. Risso: “Per noi la situazione è diventata insostenibile: chiediamo al Consiglio Regionale di intervenire per la risolvere questa situazione, dato che il lavoro fatto fin qui con l’assessorato alla sanità non ha portato ad alcun risultato”.
Genova, 28 novembre 2017 – Questa mattina in occasione della discussione in Consiglio Regionale del piano socio sanitario, una rappresentanza del Comitato Regionale Liguria di Anpas – Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze - guidata dal Presidente Lorenzo Risso si è presentata in Consiglio Regionale per manifestare il proprio dissenso nei confronti dell’operato dell’Assessorato alla Sanità e di Alisa (Azienda Ligure Sanitaria della Regione Liguria).
La delegazione è stata ricevuta dai Capigruppo a margine del Consiglio Regionale per esporre le problematiche di cui è diventata ormai di fondamentale importanza la risoluzione per garantire la sopravvivenza di tante pubbliche assistenze, molte delle quali presenti sul territorio da oltre cento anni.
Sin dall’insediamento della nuova giunta regionale, Anpas Liguria in rappresentanza delle 104 associazioni aderenti e degli oltre 8 mila volontari ha manifestato le pressanti esigenze di addivenire quanto prima ad una revisione degli accordi che regolano i rapporti tra le associazioni, la Regione Liguria e le aziende sanitarie. Nonostante le rassicurazioni dell’Assessore Viale per l’avvio di un percorso per risolvere in sede tecnica queste criticità, ad oggi questo percorso risulta completamente fermo senza aver portato ad alcun risultato sostenibile.
Gli accordi attualmente vigenti risalgono al 2010 e, da allora, adempimenti burocratici e relativi obblighi hanno portato ad un aumento di costi che le associazioni sono chiamate a sostenere per assicurare ai cittadini il servizio di soccorso e trasporto sanitario. Oltre a questo, non ci è stato neanche riconosciuto l’adeguamento dei rimborsi all’indice di inflazione programmata, espressamente previsto dagli accordi in essere: in sede tecnica questo adeguamento ci è stato proposto allo 0,2% solo per gli ultimi due anni, anziché il 7% che dovremmo ricevere, una misura totalmente insufficiente per recuperare anche in minima parte il disavanzo accumulato in questi ultimi anni.
La situazione per noi è diventata insostenibile – sostiene Risso – e, preso atto che a nulla sono valsi gli innumerevoli solleciti verso l’Assessorato alla Sanità e Alisa nel corso del 2017, abbiamo deciso oggi di far sentire la nostra voce direttamente al Consiglio Regionale affinché ci vengano riconosciuti i rimborsi previsti, risolti i numerosi problemi operativi evidenziati ed avviati con urgenza i lavori per definire di una nuova intesa che abbia l’obiettivo primario di assicurare ai cittadini la continuità di un servizio essenziale a costi sostenibili per la comunità”.
Continua Risso: “l’impressione è stata quella che da parte dei Capigruppo ci sia stato un reale interessamento per la nostra situazione, congiunto all’impegno di redigere un documento con le nostre istanze da portare oggi in Consiglio e da far approvare in sede di discussione del piano socio sanitario”. E ancora: “Fino a qui il nostro comportamento è stato corretto e abbiamo sempre seguito le normali vie istituzionali per dare una risposta concreta ai nostri volontari e, soprattutto ai cittadini che assistiamo ogni giorno, ma se anche l’incontro di oggi portasse ad un nulla di fatto cercheremo altre forme per far sentire alta la pressione su chi deve risolvere questa situazione”.