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P.A. CROCE BIANCA MIGNANEGO
VIA MILITE IGNOTO 13 A - 16018 MIGNANEGO (GE)
Codice Fiscale   80048450102
Tel   010 7792161      Fax   010 7790828
segreteria@crocebiancamignanego.it
http://www.crocebiancamignanego.it

Chi siamo


L’attività della Croce Bianca si estende all’intero comune di Mignanego, andando ad operare nel vicino territorio di Serra Riccò, al di là del fiume, raggiungendo i confini con Pontedecimo e Busalla.
Un vasto territorio, molto disagiato e in alcuni punti difficilmente raggiungibile, nel quale le due sezioni di Ponterosso e Vetrerie cercano di svolgere al meglio il servizio di soccorso e trasporto di ammalati ed infortunati
La P.A. prese corpo, dopo diversi mesi di discussioni e consultazioni tra amici nei locali del Bar Stazione in Via Nazionale, ora Via Croce Bianca. Si giunse così alla fondazione: era il 1° Aprile 1923.
I soci fondatori furono: Orfeo Galvani, Alfredo Galvani, Giulio Pertica, Mario Pertica, Attilio Lovotto, Domenico Lovotto, Luigi Parodi, Giovanni Parodi, Mario Mantilero, Mario Ghiglione. In breve riuscirono a formare il consiglio composto da: Mario Casagrande, presidente, Aurelio Gradaschi, vice presidente, Elisabetta Parodi e Dante Sobrero, segretari, Adolfo Carpaneto, Dionisio Lovotto e Mario Ghiglione, consiglieri.
La sede venne stabilita in Via Nazionale n° 17 e all’associazione in breve tempo aderirono oltre 300 soci, tra onorari sostenitori ed effettivi.
Dal 1923 al 1926 i servizi di pronto soccorso furono eseguiti con barelle a mano, con le quali i pazienti venivano trasportati al treno, per poi raggiungere il più vicino ospedale.
Alla fine del 1926 fu acquistata una vettura da corsa “Aquila” che entrò in servizio dopo le modifiche necessarie. Nel 1928, grazie alla generosità della popolazione e con le donazioni dei sigg. Barbagelata, Nasturzio, Gavarone, Bodoano, del Sen. Pozzo e del generale Badoglio, fu acquistata una FIAT 507.
Nel 1934, a seguito della promulgazione di una nuova legge, la P.A. Croce Bianca passò sotto la CRI, che incamerò tutto il patrimonio e ne ammainò il vessillo. Durante la seconda guerra mondiale, tutto venne disperso. Finito il conflitto, emerse nuovamente la volontà di riprendere l’attività ed il 13 Agosto 1945 si decise di ridare vita al sodalizio. Dopo le necessarie autorizzazioni da parte delle autorità, si formò il nuovo consiglio con Edoardo Parodi, presidente, Pietro Barabino, vice presidente, Giuseppe Carpaneto, Mario Favareto, Ercole Parodi, Giovanni Pestarino e Mario Tamagno consiglieri. Al raggiungimento del numero 500 soci fu possibile effettuare regolari votazioni con la conferma di Edoardo Parodi presidente, sostituito in seguito da Visconte Raiola.
Nel 1946 la Presidenza fu affidata al sig. Attillio Torre e grazie al suo sostanziale contributo fu possibile acquistare una FIAT 524, che fu la prima ambulanza del periodo post-bellico.
Seguirono altri presidenti: Domenico Repetto, durante la cui presidenza negli anni ’60 fu acquistata una 1100ELR con il contributo del sig. Brignola e Luigi Casale, che ebbe l’onore di inaugurare il 1° Gennaio 1969 la sezione Vetrerie, per poter avere maggiore capillarità su un territorio così vasto.
Negli anni ’70, sotto la presidenza di Serafino Bordo, vengono costruite le attuali sedi di Ponterosso e di Vetrerie, con l’apporto manuale di tanti volontari e con il sostegno finanziario della popolazione, che appoggia con generosità la Croce Bianca.
Nel 1984 fu eletto presidente Giacomo Torre che fu alla guida del sodalizio per un lungo periodo, durante il quale venne rinnovato il parco macchine, fino ad arrivare all’acquisto di due ambulanze Fiat Ducato, che furono inaugurate alcuni giorni prima della sua prematura scomparsa. Era il dicembre del 2000 e dopo l’assemblea generale viene eletto presidente Francesco Parodi ed il consiglio tutto sentiva in modo particolare l’impegno a continuare l’opera del compianto Torre, che con la sua opera silenziosa e discreta aveva portato avanti la vita della croce bianca. Nel 2007 con il  rinnovo del consiglio direttivo, ecco la prima presidente donna della Bianca, Enrica Barbieri.

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